Circolo del cinema di Bellinzona


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Cristina e Francesca Comencini

15 MARZO - 9 APRILE  2011

 

Presentazione

Cristina e Francesca Comencini


Una famiglia di donne. Cristina e Francesca hanno una decina d’anni quando il padre, Luigi, raggiunge il successo nel suo mestiere come regista. La loro vita di famiglia è stata influenzata dai suoi film, dai discorsi sul cinema, dalle interminabili riunioni di sceneggiatura che si svolgevano nella loro casa. Vedendo i film delle due registe ci si accorge di quanto le due sorelle, diversissime per linguaggio e poetica, abbiano subito l’influsso delle doti paterne, ovvero la discrezione, la sensibilità, il tatto nel trattare in modo delicato e mai banale o volgare tematiche molto difficili e scomode. Non dimentichiamo Paola, la terza sorella che ha percorso con successo anche lei la strada del cinema come scenografa e costumista.


Il padre Luigi evitava di portarle sul set; non voleva in nessun modo che la loro vita fosse diversa da qualsiasi altra. E ha sempre cercato di dissuaderle, senza riuscirvi, a intraprendere un mestiere vicino al suo facendolo di proposito: ogni passione doveva essere scoraggiata per capire se era resistente alle difficoltà e dunque vera. Quindi, prima di arrivare al cinema, le due sorelle vivono esperienze diverse: Cristina si laurea in economia e commercio, mentre Francesca studia filosofia. Ma la passione che le unisce è la scrittura nelle sue varie forme che le porta a diventare sceneggiatrici e registe.


La rassegna propone le loro ultime opere, dal 2002 al 2009, nelle quali emerge la loro maturità e continuità artistica.

Biografia di Cristina Comencini
(1956)

Nata a Roma nel 1956, figlia del grande cineasta Luigi, Cristina Comencini collabora a lungo col padre in veste di sceneggiatrice: la sua firma appare in molte opere da lui dirette, dai film TV Il matrimonio di Caterina (1982), Cuore (1984) e La storia (1986) al lungometraggio Buon Natale, buon anno (1989).
Nel 1988 esordisce nella regia con una fiaba lieve ed aggraziata, Zoo, cui fanno seguito l'ambizioso ed elegante I divertimenti della vita privata (1990), il criptico e sinuoso La fine è nota (1992, dal bel romanzo omonimo di Geoffrey Holliday Hall) ed il fortunato Matrimoni (1998), a cui segue Liberate i pesci con Michele Placido e Laura Morante, passando nel 1995 per la trascrizione in immagini del celebrato best-seller di Susanna Tamaro Va' dove ti porta il cuore.
Apprezzata autrice di romanzi editi da Feltrinelli (Pagine strappate, 1991; Passione di famiglia, 1994; Il cappotto del turco, 1997; Matrioska, 2002), ha curato per Baldini & Castoldi l'edizione del libro di suo padre Infanzia, vocazione, esperienze di un regista.
Con La traviata Cristina Comencini esordisce nel 2000 sul palcoscenico lirico.
Nel 2002 ritorna alla regia cinematografica con una riuscita commedia sui sentimenti: Il più bel giorno della mia vita, di gran lunga una delle più convincenti prove.
Nel 2004 esce La Mia Mano Destra, la tumultuosa vicenda amorosa fra due grandi interpreti della musica del XIX: Clara Wieck e Robert Schumann.
Nel 2005 dirige il suo romanzo La bestia nel cuore, opera che le procura una candidatura all'Oscar come miglior film straniero e il premio al Festival del Cinema di Venezia per l'interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno (Coppa Volpi).
Nel 2006 esordisce alla regia teatrale con lo spettacolo Due partite - tratto dal suo romanzo omonimo -, una riflessione sull'animo femminile, interpretato da Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi e Valeria Milillo.


Biografia di Francesca Comencini

(1961)

Nata a Roma nel 1961, Francesca Comencini a 21 anni abbandona gli studi e la facoltà di filosofia per trasferirsi in Francia. Lì incontra il suo futuro marito, il produttore Toscan Du Plantier e sempre lì, nel 1984, dirige il suo primo film, Pianoforte, storia d'amore e tossicodipendenza tra due giovani della buona borghesia, che vince il premio De Sica al Festival di Venezia dello stesso anno. Nel 1988 realizza il suo secondo lungometraggio, La luce del lago, vicenda drammatica e molto intensa, e nel frattempo collabora con il padre, il celebre Luigi Comencini, alla sceneggiatura di Un ragazzo di Calabria. Sempre insieme al padre, nel 1992, Francesca dirige a quattro mani Marcellino pane e vino, rivisitazione del celebre film spagnolo che ha commosso le platee di mezzo mondo. Il suo terzo lavoro, Annabelle partagée, viene selezionato a Cannes nel 1991 per la Quinzaine des Réalisateurs.

Nel 1995, sempre in Francia, ormai sua patria d'adozione, Francesca si dedica alla tv, realizzando un documentario, poi comprato anche dalla Rai, dedicato alla vita e all'opera di Elsa Morante e due anni più tardi gira un'altra opera documentaristica, Shakespeare a Palermo, sul regista Carlo Cecchi. Nel 2001, Francesca torna al grande schermo con Le parole di mio padre, liberamente tratto dal romanzo di Italo Svevo 'La coscienza di Zeno', con Chiara Mastroianni nel ruolo della protagonista. Nello stesso anno realizza anche Carlo Giuliani, ragazzo, sui fatti di Genova e soprattutto sul giovane Giuliani, vittima degli scontri di piazza durante le manifestazioni contro il G8.