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Mali
BAMAKO
di Abderrahmane Sissako
Sceneggiatura: Abderrahmane Sissako; fotografia: Jacques Besse; montaggio: Nadia Ben Rachid; musica: Ludovico Einaudi, Ballaké Sissoko; interpreti: Aïssa Maïga, Tiécoura Traoré, Hélène Diarra, Habib Dembélé, Djénéba Koné, Hamadoun Kassogué, Hamèye Mahalmadane…; produzione: Danny Glover, Joslyn Barnes, François Sauvagnargues, Arnaud Louvet, Mali 2006.
35mm, colore, v.o. francese e bambara, st. f/t, 115'.
Grand Prix du Public du Festival Paris Cinéma 2006, Grand Special Jury Prize Carthago 2006.
Melé è cantante in un bar, suo marito Chaka è disoccupato, la loro coppia è in crisi. Nel cortile della casa che dividono con altre famiglie, è stato allestito un tribunale: alcuni rappresentanti della società civile africana hanno voluto impegnarsi in un processo contro la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, ritenuti responsabili del dramma di cui soffre il continente africano. Tra accuse e testimonianze, la vita continua nel cortile. Chaka sembra indifferente di fronte a questa inedita volontà dell'Africa di reclamare i propri diritti. Prigioniero della stretta del debito e dell'aggiustamento strutturale, il continente deve lottare per la propria sopravvivenza.
Il film è girato nel villaggio di origine del padre (lo stesso che dà il titolo al film), e il tribunale all'aperto che funge da centro focale della vicenda viene allestito proprio davanti alla casa del genitore dove il regista giocava da bambino. Sembra un dettaglio irrilevante, ma non lo è, perché proprio qui sta il cuore del film: nella capacità di saldare il molto grande al molto piccolo, ovvero complesse questioni di politica monetaria a storie di ordinaria umanità (…) Da questo punto di vista, Bamako è uno dei film più crudeli degli ultimi anni.
- (Leonardo Gandini, in “Cineforum”, 456, luglio 2006)
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