Argentina
XXY
di Lucía Puenzo
Sceneggiatura: Lucía Puenzo, da un racconto di Sergio Bizzio; fotografia: Natasha Braier; montaggio: Alex Zito, Hugo Primero; musica: Daniel Tarrab, Andrés Goldstein; interpreti: Riccardo Darín, Valeria Bertuccelli, Germán Palacios, Carolina Peleritti, Martín Piroyansky, Inés Efron; produzione: Luis Puenzo, Argentina, Francia, Spagna 2007.
35mm, colore, v.o. spagnola, st. f/t, 91'
Grand Prix de la Semine de la Critique Cannes 2007.
La famiglia di Alex si è trasferita da Buenos Aires ad una località costiera del vicino Uruguay, coltivando la speranza che almeno lì chiacchiere e malignità siano messe a tacere, ma l'adolescenza di Alex si rivela tutt'altro che serena. Quando la differente natura che la/lo contraddistingue diventa di pubblico dominio, si crea un pericoloso cortocircuito tra quel clima di diffidenza, se non addirittura di aggressività, percepibile attorno a lei/lui e il manifestarsi in Alex di pulsioni sessuali vissute in modo problematico. L'arrivo, peraltro non casuale, di Alvaro e della sua famiglia avrà a casa di Alex un effetto dirompente, turbando equilibri emotivi fin troppo precari…
Già il titolo è rivelatore. XXY si presenta sin da subito come un film sull'intersessualità, fenomeno in virtù del quale i geni maschili e femminili si combinano dando luogo alla formazione di organi sessuali esterni di entrambi i sessi nella stessa persona. Alex, la protagonista del film della trentenne Lucía Puenzo, ha infatti nel proprio corpo sia i geni maschili (XY), sia quelli femminili (XX), ed è attorno alla sua figura che la giovane cineasta argentina, figlia del regista Luis Puenzo (produttore della pellicola), che realizza con XXY il suo primo lungometraggio, costruisce questo acceso, imperfetto e tormentato melodramma.
- (Simone Emiliani, in “Cineforum”, 466, luglio 2007)
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