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LA MALA EDUCACIÓN La mala educación, Spagna 2004
Madrid, 1980: l'attore Angel Andrade (Pérez da adolescente, García Bernal da adulto) offre all'ex compagno di collegio diventato regista Enrique Godet (Forneiro da adolescente, Martínez da adulto) una sceneggiatura che racconta il loro legame adolescenziale, interrotto dalla gelosia di padre Manolo (Giménez Cacho). L'amore tra i due torna a scoppiare, ma qualcosa nel passato di Angel non convince Enrique. Dopo due film in qualche modo rassicuranti come Tutto su mia madre e Parla con lei (in cui alla fine le contraddizioni venivano dimenticate), Almodóvar gira un'opera meno spensierata e “alla moda”, frammentata da continui salti temporali (che comunque non frenano l'attenzione dello spettatore). Meno sicuro delle proprie certezze, il regista svela con più sincerità i limiti della propria cinefilia (Sarita Montiel è la copia di una copia per travestiti, gli amati film noir un inutile specchio della vita che non aiutano a modificare le proprie azioni), mentre il fascino dell'atto creativo nasconde egoismo e sfruttamento. Non sono mancate le polemiche sulle passioni proibite del prete per il suo allievo: ma la sfrontatezza ostentata dai transessuali e la crudezza (e il verismo) con cui sono mostrati i rapporti tra omosessuali sembrano l'indicatore di una nuova coscienza, così come il disincanto con cui è ricostruita la Spagna della movida. |
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