CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
JOEL & ETHAN COEN
Miller's Crossing
Crocevia della morte, 1990
Regia: Joel Coen; soggetto e sceneggiatura: Joel e Ethan Coen; fotografia: Barry Sonnenfeld; musica: Carter Burwell; montaggio: Michael R. Miller; interpreti: Gabriel Byrne, Marcia Gay Harden, John Turturro, Jon Polito, J.E. Freeman, Albert Finney, Mike Starr, Al Mancini, Richard Woods, Steve Buscemi, Sam Raimi; produzione: Ethan Coen per Ted e Jim Pedas/Ben Barenholtz/Bill Durkin.
35 mm, colore, v.o. st. f/t, 114'
Durante il proibizionismo Leo O'Bannion, boss irlandese della malavita, e Tom Reagan, suo braccio destro, amano la stessa donna, Verna. L'amicizia tra i due va in crisi e Tom passa dalla parte di Johnny Caspar. La donna, dal canto suo, cerca a tutti i costi di salvare la vita di suo fratello Bernie, elemento scatenante della guerra fra gang.
I Coen prendono un tradizionale film di gangster - con tutti i luoghi comuni canonici, tradimenti e sparatorie compresi - per mettere in discussione le sicurezze dello spettatore (e della critica): comincia come una tragedia e passa ai toni della commedia, cosî il film si trasforma in una riflessione sull'apparenza e la menzogna, sull'inconsistenza dei sentimenti umani (tutti tradiscono tutti) ma anche sulla intercambiabilità dei generi cinematografici.
(Paolo Mereghetti)
Crocevia della morte è più vicino al film nero che al film di gangster propriamente detto.
(Joel Coen)
Amiamo le storie di gangster; io adoro Hammet. Abbiamo cominciato a pensare ad un film "sporco"(...) Credo che la differenza essenziale fra i due film (Crocevia della morte e Sangue facile) è che Crocevia della morte è più centrato sui personaggi. Se si guarda Sangue facile attentamente, si avverte l'influenza determinante di James M. Cain: la si può vedere nello svolgimento stesso della storia. Cain eccelleva in questo genere, ma nell'opera di Hammett è la forza viva dei personaggi che supera l'intreccio.
(Ethan Coen)