Accattone, 1961
di Pier Paolo Pasolini
soggetto e sceneggiatura: P.P. Pasolini (con la collaborazione ai dialoghi di Sergio Citti); fotografia: Tonino Delli Colli; scenografia: Flavio Mogherini; musica: brani di Johann Sebastian Bach, coordinati da Carlo Rustichelli; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Franco Citti (Accattone), Franca Pasut (Stella), Silvana Corsini (Maddalena). Paola Guidi (Ascenza), Adriana Asti (Amore), Adele Cambria (Nannina), Mario Cipriani (Balilla), Polidor (il becchino), Sergio Citti (un cameriere), Elsa Morante (una detenuta), Roberto Scaringella (Cartagine); produzione: Alfredo Bini per la Cino Del Duca Arco Film; origine: Italia; durata: 120'.
Un sottoproletario romano, soprannominato Accattone, vive sfruttando una prostituta, Maddalena. Prima di mettersi con lui Maddalena stava con un napoletano, ora in carcere. I suoi compari si presentano da Accattone per vendicare l'onore dell'amico. Pur di salvarsi, Accattone getta la responsabilitå su Maddalena, che viene malmenata dai guappi e poi arrestata dalla polizia. Rimasto senza soldi, Accattone prova a tornare dalla moglie, ma viene scacciato. Incontra una ragazza ingenua, Stella, la corteggia e poi manda anche lei sul marciapiede. Ma Stella non se la sente, e si rifiuta al suo primo cliente. Accattone ne resta toccato e prova inutilmente a guadagnarsi da vivere. Una notte, sogna di morire - è quasi una citazione da Smulltronstället (Il posto delle fragole, 1958) di I. Bergman - e di ottenere che la sua fossa venga spostata da una zona d'ombra a una di luce. Al mattino, propone agli amici di andare a rubare. La polizia - su denuncia di Maddalena - pedina Accattone e i suoi complici e li sorprende dopo il furto. Accattone tenta la fuga con una moto; ma, fatti pochi metri, muore in un incidente.