Morgan, a Suitable Case for Treatment
(Morgan matto da legare), 1966
di Karel Reisz
soggetto e sceneggiatura: David Mercer; fotografia: Larry Pizer, Gerry Turpin; scenografia: Philip Harrison; musica: John Dankworth; montaggio: Victor Proctor, Tom Priestley; interpreti: Vanessa Redgrave (Leonie Delt), David Warner (Morgan Delt), Robert Stephens (Charles Napier), Irene Handl (Mrs. Delt), Bernard Bresslaw (poliziotto), Arthur Mullard (Wally), Newton Blick (Mr. Henderson), Nam Munro (Mrs. Henderson); produzione: Quintra Films / British Lion; origine: Gran Bretagna; durata: 95'.
Morgan Delt è un giovane pittore londinese. Figlio di proletari, ossessionato dall'immagine di una madre stalinista e rigida, si è sposato con una tipica rappresentante della buona borghesia. Leonie è una donna insoddisfatta, che, dopo alcuni anni di matrimonio, si sente soffocare nella gabbia di un'esistenza da spostata. Il divorzio sembra allora inevitabile, accelerato dalle continue stranezze di Morgan che hanno perso il fascino della sorpresa e dell'insolito. Leonie ha intrecciato una relazione con Charles, un uomo del suo vecchio ambiente, direttore di una galleria d'arte moderna; Morgan, nel tentativo di riprendersi la moglie, mette in opera tutta la propria inventiva. La comica serie di assalti alla tranquillità ritrovata di Leonie (che culmina in una surreale scalata per i cornicioni alla terrazza del palazzo in cui la nuova coppia ha invitato gli amici per un party da parte di Morgan travestito da scimmione), si mischia alla polemica sociale e anarcoide condotta dal protagonista. Mentre sul piano personale il giovane pittore ottiene un'effimera vittoria (accetta di essere lasciato, ma è sicuro di aver portato a termine la propria vendetta, avendo messa incinta Leonie, dopo averla rapita) le cose vanno altrimenti nel suo scontro con il potere costituito: Morgan infatti sarà prima arrestato dalla polizia e poi internato in una casa per malattie mentali.
(É) in alcuni tratti questo film rivelò il dramma di una generazione di cineasti che sentiva imminente la fine delle proprie illusioni ma aveva ancora la forza per deridere il mondo e se stessa. Sceneggiato da David Mercer, che avrebbe scritto Providence (id., 1977) di Alain Resnais, Morgan ha in comune con altre opere del free cinema il piacere della caricatura e il gusto di gag a ripetizione, sfruttato poi sul piano commerciale da autori come Richard Lester. A fianco di Vanessa Redgrave, che ebbe una nomination all'Oscar, appare per la prima volta David Warner, il protagonista di Providence. Nel ruolo della madre di costui, Irene Handl disegna una figura capace di offrire il controcanto serio all'ironia complessiva presente nel film.