Saturday Night and Sunday Morning
(Sabato sera, domenica mattina), 1960
di Karel Reisz
soggetto: dal romanzo omonimo di Allan Sillitoe; sceneggiatura: A. Sillitoe; fotografia: Freddie Francis; scenografia: Lionel Couch; musica: John Dankworth e la sua orchestra; montaggio: Ted Marshall, Set Holt; interpreti: Albert Finney (Arthur Seaton), Shirley Ann Field (Doreen Gretton), Rachel Roberts (Brenda), Norman Rossington (Bert), Bryan Pringle (Jack), Robert Cawdron (Robbe), Edna Morris (Mrs. Bull), Hylda Baker (zia Ada), Elsie Wagstoffe (Mrs. Seaton), Irene Richmond (madre di Doreen); produzione: Woodfall Prod; origine: Gran Bretagna: durata: 86'.
Nottingham, anni '60. Vita di operai. Al centro il personaggio di Arthur Seaton, bellimbusto, don Giovanni dei quartieri poveri, bello e scanzonato, ribelle contro la vita grigia della fabbrica e il principio d'autorità, comunque incarnato. Corteggia la moglie di un suo amico, Brenda, e riesce a farne la sua amante senza troppa fatica. Ma la conquista, una volta raggiunta, perde di interesse e per di più Brenda crede di essere rimasta incinta (ma è un falso allarme) e si fa da parte. L'interesse di Seaton è già rivolto a una preda più difficile, la giovane Doreen, una di quelle ragazze che poi bisogna sposare. Ma Seaton non si scoraggia e sembra sul punto di avere successo (anche se la ragazza poco gli concede - il cinema, qualche ballo in presenza degli amici - e se lo 'amministra' abilmente), quando gli amici del marito di Brenda, che ha finalmente aperto gli occhi, provvedono a dargli una solenne lezione. Dolorante e perplesso, Seaton è costretto a ripensare alla sua vita e decide di sposare Doreen. La decisione coglie tutti (e tutte) di sorpresa. Seaton è il primo ad ammettere che il futuro potrebbe riservargli nuove conquiste, e che continuerà a ribellarsi contro tutto. Anche se ha scoperto di essere un vile.