CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Il Cinema Nôvo brasiliano

Terra em transe
(Terra in trance), 1967

di Glauber Rocha

soggetto e sceneggiatura: Glauber Rocha, fotografia: Luis Carlos Barreto; scenografia e costumi: Paulo Gil Soares; musica: Giuseppe Verdi (ouverture dell'Otello), Carlos Gomes ('Il Guarany'), Heitor Villa-Lobos ('Bachiane' n°3 e n°6), Canti Neri (Alué di Candomblé di Bahia), Samba de Favela de Rio, Sergio Ricardo; montaggio: Eduardo Escorel; inrerpreti: Jardel Filho (Paulo Martins), Paulo Autran (Porfirio Diaz), José Lewgoy (Felipe Vieira), Glauce Rocha (Sara), Paulo Gracindo (Julio Fuentes), Hugo Carvana (Alvaro), Danuza Leão (Silvia); produzione: Mapa Films / Difilm; origine: Brasile; durata: 105'.

Alecrim. Palazzo del governatore progressista Vieira. Il poeta giornalista Paulo Martins arriva subito dopo che il presidente ha chiesto le dimissioni di Vieira. Paulo protesta per la decisione. Con Sara, la sua segretaria, forza un posto di blocco: i militari sparano e Paulo è ferito. ma continua a guidare. Eccolo in un deserto, dove rivede i momenti fondamentali della sua vita. Il primo ricordo è quello di Porfirio Diaz, dittatore e suo padre spirituale, che avanza con il crocefisso in mano e una grande bandiera scura sulle spalle. Nel suo lussuoso palazzo, Diaz sta ballando con la bella Silvia che vuole far sposare a Paulo. Ma lui è stufo della dittatura e va ad Alecrim, dove decide di lavorare per Vieira. Ma costui è un demagogo. Eletto governatore non mantiene le promesse fatte. E Paulo deve difenderlo con la forza dagli abitanti delusi di un villaggio. Un assassinio impunito (chi ha ucciso è un accolito del governatore) apre gli occhi a Paulo, che torna a Eldorado, dove ritrova i vecchi amici. A casa di Fuentes si parla molto di una società chiamata Explint, imperialista e ambigua. Paulo attacca Diaz in televisione con un programma polemico. Poi, a casa di Diaz, Fuentes e Paulo si scontreranno. Fuentes decide di appoggiare un colpo di stato di Diaz, forte anche dell'appoggio dell'Explint. Siamo alla campagna presidenziale. Ritorna lo spettro del golpe: un militare chiede a Vieira di poter bombardare Eldorado. Paulo è disgustato. Diaz ha vinto. Paulo vede tutto questo nel suo delirio preagonico. Si trascina sulla sabbia, prima in compagnia di Sara, poi solo. Paulo cade sparando; si rialza e ricade. Scariche di fucileria e di mitra chiudono il film.