Alla stessa epoca alcuni paesi conoscono ancora tardive manifestazioni di , paragonabili alla decina di che, dieci anni prima, si erano ispirate al modello francese. Si tratta quindi di trasformazioni interne al sistema, in grado di rigenerare i modelli dominanti e non di distruggerli. In Svizzera il esordisce con il successo di Charles mort ou vif (t.l.: Charles vivo o morto, 1969) e La salamandra (La salamandre, 1971) di Alain Tanner, due film-culto per tutti gli spettatori segnati dalle delusioni degli anni Sessanta, e si appoggia alla televisione, in cui Michel Soutter (Les Arpenteurs [t.l.: Gli agrimensori], 1972) e Claude Goretta (L'invito [L'Invitation], 1972) fanno per altro una bella carriera.
*(É e ci scusiamo per la miseria di queste informazioni, tratte da R. Prédal, Cinema: cent'anni di storia, Milano, Baldini & Castoldi, 1996; ma, d'altra parte, gli svizzeri sanno già tutto sul nuovo cinema svizzero!)