MUA OI
di Dang Nhat Mihnhome
CINEMA DAL SUD DEL MONDO
Film in programma
Testi e traduzioni: Michele Dell'Ambrogio
Premio Don Chisciotte della giuria FICC e secondo premio "Nuovo cinema" della giuria dei giovani, Locarno 2000
Vietnam
MUA OI
di Dang Nhat Mihn
Hoa è un uomo di una cinquantina d'anni, celibe, che lavora posando per gli studenti dell'Accademia di belle arti di Hanoi. Da bambino ha perso le proprie facoltà mentali cadendo dall'albero di guaiava nel giardino della proprietà di famiglia e da allora vive immerso nei suoi ricordi di infanzia. Ma la casa è stata in seguito espropriata dallo stato e Hoa vive altrove, accudito dalla sorella. Ossessionato dal desiderio di tornare nella sua vecchia casa, Hoa riesce ad oltrepassare i muri del giardino e sarà ospitato dalla nuova proprietaria, una studentessa figlia di un alto funzionario. Ma questi non accetterà la presenza dell'intruso… Attraverso il ritratto di un innocente, il film rievoca in maniera straziante la storia del Vietnam, dalla decolonizzazione ad oggi.MUA OI (La stagione delle guaiave), 2000, colore, 100'; sceneggiatura: Dang Nhat Mihn; fotografia: Vu Duc Tung; montaggio: Tran Anh Itoa; musica: Dang Huk Phuk; interpreti: Bui Kai Binh, Nguyen Lan Huong, Pham Thu Thuy, Huong Thao, Hua Do, Pham Khac Lam...; produzione: Studio de la Jeunesse, Nguyen Thuy Vinh, Dang Nhat Minh, Hanoi.
Il film racconta in chiave tragicomica la storia di un bambino di nove anni che si confronta con la complessità del mondo. Il piccolo Cheung vive in un quartiere popolare di Hong Kong e, quando non va a scuola, lavora come fattorino addetto alle consegne a domicilio per il piccolo ristorante gestito dal padre. I genitori sono molto occupati a guadagnarsi da vivere e il bambino passa buona parte del suo tempo con la nonna e con la domestica filippina che si prende cura di lei, oppure nelle strade con la sua piccola amica Fan, clandestina ad Hong Kong. Con uno sguardo tenero e documentaristico, il film esplora la dura realtà della metropoli orientale, dove sembra sopravvivere solo l'ideale del denaro.XILU XIANG (Il piccolo Cheung), 1999, colore, 118'; sceneggiatura: Fruit Chan (Chan Kuo); fotografia: Lam Wah-chuen; montaggio: Tin Sam-fat; musica: Lam Wah-chuen, Chu Hing-cheung; interpreti: Yiu Yuet-ming, Mak Wai-fan, Mak Suet-man, Gary Lai, Robby Cheung; produzione: Nicetop Independent LTD, Doris Yang, Ueda Makoto, Carrie Wong, Hong Kong.
Cina
BEIJING ZAZHONG
di Zhang Yuan
Secondo lungometraggio di Zhang Yuan, Beijing Zazhong presenta una serie di giovani personaggi alla ricerca di qualcosa che li aiuti a vivere. Karzi è il gestore di un modesto locale che vorrebbe far abortire la sua ragazza, Maomao. Ma questa si rifiuta e lo lascia. Cui Jian, famoso cantante e compositore rock, è vittima di una censura che non vuole dirsi tale e si vede respinte tutte le sue domande per l'organizzazione di un concerto. Daging è un giovane disoccupato che scrive per passare il tempo e che vorrebbe aiutare un suo amico pittore che si è fatto derubare…Film maledetto, "punk-rock", Beijing Zazhong segue i destini incrociati di questi giovani, che sopravvivono a stento tra amore, droga e inerzia totale.BEIJING ZAZHONG (Bastardi pechinesi), 1993, colore, 95'; sceneggiatura: Zhang Yuan, Tang Dalian, Cui Jian; fotografia: Zhang Jian; montaggio: Feng Shihai; musica: Cui Jian, Dou Wei; We Yong; interpreti: Cui Jian, Li Wei, Wu Gang, Bian Tianshuo, Tang Dalian, Bian Jing, Wen Li, Yu Feihong; produzione: Beijing Zazhong Group, Hong Kong.
Il regista, nato a Nazareth nel 1960 e emigrato a 22 anni negli Stati Uniti, esordisce con questo film nel lungometraggio, raccontandosi attraverso un viaggio alla ricerca di quel che significa essere palestinesi. Gli avvenimenti lo vedono dapprima protagonista nel suo villaggio natale, dove lo spettatore conosce i componenti della sua famiglia e i suoi amici. Poi Suleiman riparte in viaggio verso altre città, sempre alla ricerca della sua storia e della sua identità. Lo stile del film è a metà strada tra la commedia e il docudramma, con una vena umoristica che getta uno sguardo del tutto nuovo sul tragico rebus mediorientale.SEGELL IKHTIFÀ &endash; CHRONICLE OF A DISAPPEARANCE (Cronaca di una sparizione), 1996, colore, 100'; sceneggiatura: Elia Suleiman; fotografia: Marc-André Batigne; montaggio: Anna Ruiz; interpreti: Elia Suleiman, Jamel Daher, Fawaz Eilemi, Fuad Suleiman, Nazira Suleiman, Ola Tabari; produzione: Independent Television Service (ITVS).
Cina
GUO NIAN HUI JIA
di Zhang Yuan
A sedici anni, in un momento di collera, una ragazza uccide accidentalmente la sorellastra. Dopo diciassette anni, ritroviamo l'assassina involontaria in un carcere, dove deve scontare ancora diversi anni. Ma per buona condotta le viene concesso di trascorrere un paio di giorni di licenza in famiglia. La donna però non sa cosa farsene di questa licenza, dato che i suoi hanno tagliato i ponti e non si sono mai fatti vivi. Ecco che si interessa a lei una giovane guardia carceraria, che l'accompagnerà a casa e forse riuscirà a farla accettare dai genitori… Parte del film è stato girato, per la prima volta, all'interno di un vero carcere cinese. Zhang Yuan ci parla in questo splendido film del dolore di vivere nella realtà sociale della Cina contemporanea.GUO NIAN HUI JIA (Diciassette anni), 1999, colore, 90'; sceneggiatura: Dai Wing, Hua Yu, Wen Zu; fotografia: Xigui Zhang; montaggio: Jacopo Quadri, Zhang Yuan; musica: Xiaoyu Zhao; interpreti: Lin Liu, Bingbing Li, Yeding Li, Song Liang, Yun Li; produzione: Fabrica (I), Marco Müller, Benneton…
Xenix Filmdistribution Zurigo presenta
Argentina
MUNDO GRUA
di Pablo Trapero
Il disilluso cinquantenne Rulo, ex musicista che pure ha conosciuto il suo momento di gloria, si è messo in testa di diventare gruista a Buenos Aires, nonostante sia inesperto e soffra di vertigini. Preoccupato che suo figlio segua la sua stessa traiettoria di simpatico perdente, dopo una fragile e tenera storia d'amore finirà però per guidare dei bulldozers in posto sperduto della Patagonia, a 3000 km da casa…Girata in bianco e nero con un bassissimo budget, quest'opera prima del ventottene Pablo Trapero si vuole ispirata a "Tempi moderni" di Chaplin, ma ci ricorda anche, per la sua ordinaria stranezza, gli esordi di Jim Jarmusch e altre esperienze del cinema "povero" occidentale.
MUNDO GRUA (Un mondo di gru), 1999, bianco e nero, 90'; sceneggiatura: Pablo Trapero; fotografia: Coby Migliora; montaggio: Nicolás Goldbart; interpreti: Luis Margani, Adriana Aizemberg, Daniel Valenzuela, Roly Serrano, Federico Esquerro; produzione: Lita Stantic, Pablo Trapero, Cinematográfica Sargentina, Buenos Aires.
Mahamat-Saleh Haroun, regista e interprete principale del film, torna nel suo paese natale dopo la morte della madre e dopo 15 anni di assenza. Mentre effettua i sopraluoghi del suo prossimo film, si confronta con una situazione disastrosa per quanto riguarda le sorti del cinema nel Ciad: sale abbandonate, strutture produttive inesistenti, ostilità della popolazione. Improvvisando con una camera mobile e qualche amico, ci restituisce comunque questo film che, muovendosi tra fiction e documentario, intende tastare la stato di salute e le possibilità di sopravvivenza del cinema africano. "Bye Bye Africa" è il primo film di Haroun ma anche il primo e unico film della storia del cinema del Ciad.BYE BYE AFRICA, 1999, colore e bianco e nero, 86'; sceneggiatura: Mahamat-Saleh Haroun; fotografia: Stéphane Legoux, M.-S. Haroun; musica: Alhadj Ahmat detto "Pécos", Issa Bongo, Ringo Efoua-Ela; montaggio: Sara Taouss-Matton; interpreti: M.-S. Haroun, Garba Issa, Aïcha Yelena, Mahamat-Saleh Abakar; produzione: Claude Gilaizeau per Les Productions de la Lanterne, Parigi
Corea del sud
SAE NUN PAEGOKSUNUEL GREENDAH
di Jeon Soo-il
Kim è un professore di cinema che lavora in provincia, affascinato fin dalla prima infanzia dal volo degli uccelli. E agli uccelli vorrebbe ispirarsi per firmare il suo primo film d'autore. Dilaniato tra le sue ambizioni artistiche e le difficoltà della vita quotidiana (la sua amica Young-Hee vorrebbe lasciarlo), Kim attraversa un conflitto interiore che gli rivelerà la sua vera identità. Il protagonista, attirato dai piani sequenza molto fisici di "Mauvais sang" di Léos Carax, è una proiezione del regista stesso, formatosi a Parigi, che con questo film realizza un poema cinematografico sulla difficile relazione tra il cinema e la vita.SAE NUN PAEGOKSUNUEL GREENDAH (L'uccello che si ferma nell'aria), 1999, colore, 106'; sceneggiatura: Jeon Soo-il, Lee Jeong-ae; fotografia: Kim Dae-sun, Hwan Chui-hyun; musica: Rainy sun; montaggio: Park Soon-duk; interpreti: Sul Kyung-gu, Kim So-hee, Lee Chung-in…; produzione: Dongnyuk Film, Kyungsung Univ., Pusan.
Lajma, quarant'anni, è una maestra che vive sola e lavora in Pakistan. Nata subito dopo la partizione del Bengala del 1947, l'avvenimento storico che ha segnato profondamente il destino di milioni di persone e che ancora oggi è vissuto come una ferita non sanata, è cresciuta in India, in una casa divisa tra la famiglia indù dello zio e una famiglia musulmana. Vent'anni dopo la sua partenza dall'India, avvenuta negli anni '70, la donna torna oggi sulle tracce della sua infanzia e della sua adolescenza. La storia si costruisce attraverso dei flash-back e vuole ricostruire la lotta della protagonista per la propria dignità e la propria indipendenza, troppo spesso calpestate in nome della religione, della politica e delle tradizioni.KARVAAN (Ombra e penombra), 1999, colore, 104'; sceneggiatura: Pankaj Butalia, Nilofer Kaul; fotografia: Ranjan Palit; musica: Susmit Sen; montaggio: Sameera Jain; interpreti: Kitu Gidwani, Naseeruddin Shah, Subrato Dutta, Srivardhan Trivedi…; produzione: Pankaj Butalia e Anil Pandit per Vital Films, Nuova Dehli.
Ex militante di sinistra, un tempo impegnato nelle lotte sociali di Taiwan, Ah-De è oggi un tassista depressivo, tormentato dai ricordi. Una notte sul suo taxi sale Mah-Le, un aborigeno in fuga (la popolazione di Taiwan è costituita da Cinesi venuti dal continente e da isolani di origine protomalese). Questo incontro segnerà i destini dei due personaggi in maniera inaspettata. Mah-Le tornerà infatti a far visita a Ah-De anche dopo morto, trasportando il protagonista dalla dimensione insignificante del quotidiano all'universo soprannaturale dello spirito. Il contrasto tra tradizione e modernità, le differenze culturali tra cittadini e aborigeni si esprimono in questo film di uno dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague taiwanese, attraverso lunghi piani sequenza e la contrapposizione tra canti tribali e musica da camera.CHAO ZI GONG MING (I legami del destino), 1998, colore, 108'; sceneggiatura: Chen Fang-ming, Chen Wun-tung, Wan Jen; fotografia: Shen Rai-yuan; musica: Fan Tsung-pei; montaggio: Lin Chi-lu, Hsiao Ju-kuan; interpreti: Tsai Cheng-nan, Chang Chen-yue, Chen Chiou-yen; produzione: Wan Jen Films, Taiwan Film Center, Taipei.
Passando dal documentario alla finzione, Tristán Bauer ci fa penetrare nella vita e nell'opera di uno dei più grandi scrittori del secolo, Jorge Luis Borges. Il film è costruito con documenti d'archivio e ricostruzioni dell'universo affascinante e inquietante dello scrittore argentino, fatto di labirinti infiniti di libri e biblioteche. Walter Santa Ana incarna in modo mirabile il personaggio creato da Borges, che altri non è che lo scrittore stesso.
LOS LIBROS Y LA NOCHE (I libri e la notte), 2000, colore, 82'; sceneggiatura: Tristán Bauer, Carolina Scaglione; fotografia: Javier Julia; musica: Federico Bonasso; montaggio: Alejandro Brodersohn; interpreti: Walter Santa Ana, Hector Alterio, Lorenzo Quinteros, Leonardo Sbaraglia; produzione: Universidad Nacional de General San Martin, Canal+ España.
di Fruit Chan