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CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
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GLI AMORI PERDUTI
DI HONG KONG
Il cinema di Wong Kar-wai
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In the Mood for Love
2000 |
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Titolo originale: Huayang nianhua; sceneggiatura e regia: Wong Kar-wai; fotografia: Christopher Doyle, Mark Lee; montaggio, scenografia e costumi: William Chang; musica: Michael Galasso (canzoni di Nat King Cole); interpreti: Maggie Cheung, Tony Leung, Rebecca Pan, Lui Chun, Siu Ping-Lam, Chin Chi-Ang; produzione: Wong Kar-wai per Block 2 Pictures / Jet Tone Films (Hong Kong) / Paradis Film (Parigi).
35mm, colore, v.o. st. f/t, 98
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Hong Kong 1962: la segretaria Mrs. Chan (Cheung) e il giornalista Chow Mo-wan (Leung), vicini di casa, scoprono che i loro coniugi sono amanti. Malgrado lattrazione reciproca, decidono di non iniziare a loro volta una relazione; dopo la partenza di Chow per Singapore, non si incontreranno più.
Wong Kar-wai narra una vicenda universale radicandola in un momento storico preciso, quello della progressiva occidentalizzazione di Hong Kong e del crollo degli imperi coloniali (come mostra la coda, ambientata in Cambogia nel 1966), ponendo così la Storia come spartiacque della memoria, metafora del cambiamento e della irreversibilità di tutte le decisioni. Ma il suo film è anche una magistrale lezione di regia: dimostrazione di come si racconta una storia usando pochissime parole e servendosi di mezzi squisitamente cinematografici per rendere laffiorare dei sentimenti e il passaggio del tempo (spesso segnalato unicamente dai diversi vestiti di Mrs. Chan). Il regista scardina la sequenza lineare degli eventi e segue una logica emotiva che porta a identificarsi con i personaggi, come nel mélo di una volta. Cè chi ha parlato di esercizio di stile; ma che stile, in ogni caso! Quello di Wong Kar-wai non è mai stato così ricco, maturo e controllato. Premiati a Cannes: Tony Leung, i direttori della fotografia Christopher Doyle e Mark Lee, lo scenografo, costumista e montatore William Chang. La colonna sonora mescola Oriente e Occidente, musica depoca (Nat King Cole) e non: un valzer di Umebayashi Shigeru per un film di Suzuki e temi nuovi di Michael Galasso. Il titolo cinese significa "Letà della fioritura".
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