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IL MESTIERE DEL CINEMAErmanno Olmi19 settembre 2004 - 12 novembre 2004 |
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Lunga vita alla signora! Italia 1987 |
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Soggetto, sceneggiatura, fotografia e montaggio: Ermanno Olmi; musica: «Tafelmusik» di Georg Philipp Telemann; interpreti: Marco Esposito, Simona Brandalise, Stefania Busarello, Simone Dalla Rosa, Lorenzo Paolini, Tarcisio Tosi, Marisa Abbate, Luigi Cancellara, Alberto Francescato, Giovanna Vidotto, Luca Dorizzi...; produzione: RAI Radiotelevisione Italiana/Cinemaundici, con la collaborazione dellIstituto Luce. 35mm, colore, v.o. st. f/t, 105 Leone dargento ex aequo e premio Fipresci alla XLIV Mostra internazionale darte cinematografica a Venezia, 1987. |
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In un lussuoso albergo dove viene festeggiata, con un pranzo di gala, una signora decrepita e velata di nero che non tocca cibo, un giovane apprendista cameriere, Libenzio (Esposito), affronta per la prima volta il mondo degli adulti. Se la darà a gambe levate. Favola (la definizione è del regista) sul passaggio dalladolescenza alla maturità, e insieme allegoria satirica che intende prendere di mira, sempre secondo lautore, «tutti coloro che, ricchi o poveri, belli o brutti, vendono la loro anima». (Mereghetti) Chi è la misteriosa signora del titolo che presiede al lungo banchetto tanto maestoso quanto funebre del film, senza parlare e senza mostrarsi in volto, ricoperta da un velo nero attraverso cui leggiamo i tratti scarnificati del suo volto antico e inquietante? Forse rappresenta la morte, per cui il titolo diviene automaticamente un ossimoro ma anche unincontestabile realtà: lunica cosa che avrà lunga vita è proprio la morte. Oppure la signora incarna lOccidente, che ha perduto da molti secoli la sua aura di purezza e di spiritualità, e sta lentamente crollando sotto il peso del suo pensiero negativo, dei suoi rituali svuotati di senso. O più semplicemente la signora incarna lidea di un Potere assoluto che domina il mondo, che sottomette le nostre anime. (Di Marino) |
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