INGMAR BERGMAN
parte prima: Gli anni cinquanta
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
settembre 05 - maggio 06

IL SETTIMO SIGILLO
Det sjunde insegle
Svezia 1956

Sceneggiatura: Ingmar Bergman, dal suo dramma Trämälning (Pittura su legno); fotografia: Gunnar Fischer; montaggio: Lennart Wallén; musica: Erik Nordgren; interpreti: Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Nils Poppe, Bibi Andersson, Bengt Ekerot, Ake Fridell, Inga Gill, Erik Strandmark, Bertil Anderberg, Gunnel Lindblom, Inga Landgré, Anders Ek, Maud Hansson, Gunnar Olsson…; produzione: Allan Ekelund per Svensk Filmindustri.

Dvd, bianco e nero, v.o. st. it., 96’

Di ritorno dalle crociate, in un mondo sconvolto dalla peste e dalla violenza degli uomini, un cavaliere (von Sydow) che ha perso la fede incontra la morte (Ekerot) che lo sfida a scacchi. Una famiglia di saltimbanchi gli fa però tornare fiducia nell’avvenire, e lui riuscirà anche a proteggerli dalla morte.

Il più noto dei film di Bergman non è anche il migliore: troppo programmatico il simbolismo, e di maniera

(ma per i tempi originale) l’ambientazione in un Medioevo specchio del caos contemporaneo, dove si mescolano sacro e profano, tragedia e farsa. I quesiti metafisici sono trattati in modo un po’ schematico, ma dal punto di vista figurativo il film conserva un fascino innegabile, pieno com? di richiami pittorici (a Dürer, al Trionfo della morte dell’Orcagna) e scultorei (alle incisioni in legno di Hans Beham) su cui il regista ricama liberamente. Il ruolo di Jot, il girovago ingenuo, è interpretato dal celebre attore comico Nils Poppe.

Avevo l’impressione di aver trionfato, riuscendo a realizzare nel migliore dei modi questo tournage importante e complicato in così poco tempo e con così pochi soldi. Era divertente ricostruire tutta  un’epoca con mezzi estremamente semplici…Sono legato da un vincolo d’amicizia con questo film, ancora oggi…

Il film tratta della paura della morte. Personalmente, mi ha permesso di sbarazzarmi di questa angoscia. (2)