Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH-6500 Bellinzona
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7 GENNAIO 2014 -
25 FEBBRAIO 2014
INGRID BERGMAN
VIAGGIO IN ITALIA
Roberto Rossellini, I 1953
Una coppia d’inglesi (Bergman e Sanders) in grave crisi coniugale arriva a Napoli. Estranei l’uno all’altra, compiono da stranieri due diversi percorsi nella realtà che li circonda, ma alla fine si ritrovano, durante una processione, stretti in un abbraccio.
(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)
“Ricordo quando il povero George Sanders arrivò per girare Viaggio in Italia insieme a noi. Non riusciva ad abituarsi a questo sistema, o meglio, a questa ‘mancanza’ di sistema (…) A Roberto non piaceva provare. Voleva a tutti i costi quell’assoluto senso di improvvisazione e rese la vita a George Sanders molto, molto difficile. E temo che si veda anche nel film. Si vede che non era contento. E neanch’io. La cosa più triste fu che non fu contento neanche il pubblico. E quindi nemmeno Roberto”.
Sceneggiatura: Roberto Rossellini e Vitaliano Brancati; fotografia: Enzo Serafin; montaggio: Jolanda Benvenuti; scenografia: Piero Filippone; musica: Renzo Rossellini.
Interpreti: Ingrid Bergman, George Sanders, Leslie Daniels, Nathalia Ray, Marie Mauban, Anna Proclemer, Jackie Frost, Paul Müller.
Produzione: Italia Film/Junio-Speva Film/Ariane/Francinex/SCG.
Bianco e nero, v.o. inglese e italiana, st. it/f, 79’
Il disagio della civiltà borghese a confronto con una dimensione panica della vita, un viaggio con precise coordinate geografiche, che segue però gli angosciosi tracciati interiori dei personaggi. Le sequenze semi-documentaristiche (Pozzuoli, i calchi di gesso delle vittime di Pompei) si fondono alla perfezione col racconto, rispecchiando sempre lo stato d’animo dei protagonisti. Dopo il neorealismo e prima del cinema esistenziale di Antonioni, Rossellini stacca la macchina da presa dai fatti e impone agli attori una recitazione straniata, arrivando a cogliere il senso profondo dell’alienazione contemporanea nella vuota attesa del Nulla, a cui però riesce ancora a trovare una soluzione. Fu stroncato quasi ovunque (negli Usa si rimpiangeva la Bergman hollywoodiana, in Italia il Rossellini di Paisà), tranne in Francia: i Cahiers inclusero il film tra i migliori dieci di ogni epoca, Bazin, Rivette, Truffaut e Godard scrissero saggi acuti e recensioni entusiaste. Naturalmente avevano ragione. Commercialmente fu un disastro e per il regista diventò sempre più difficile trovare finanziamenti.
(Ingrid Bergman in C. Chandler, Ingrid Bergman, Milano, Frassinelli, 2007)
In collaborazione con:
Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:
•Cinémathèque suisse, Lausanne
•Praesens-Film, Zürich
•Park Circus, Glasgow
•Tamasa/Connaissance du cinéma, Paris
Nonostante le nostre ricerche, non ci è stato possibile trovare i detentori dei diritti per Höstsonaten. Siamo comunque pronti a soddisfare le richieste di chi dovesse pretenderli.
Presentato da: