HOME

“Forse perché sono neozelandese vengo davvero da un altro mondo.”

1989 - Australia

95 min., DVD, colore, v.o. st. f

Sceneggiatura: Jane Campion, Gerald Lee; Fotografia: Sally Bongers; Montaggio: Veronika Haussler; Musica: Martin Armiger; Scenografia: Peter Harris Shore; Interpreti: Geneviève Lemon, Karen Colston, Tom Lycos, Jon Darling, Dorothy Barry; Produzione: John Maynard per Arena Film/UGC

E’ la storia di una ragazza afflitta da una congenita incapacità a limitare la propria sensibilità e dalla voglia di comunicare e di esprimere la fantasia di cui è dotata. La sua famiglia, però, è un contesto piatto, che azzera ogni tentativo di espressione individuale: vorrebbe da Sweetie un modo di fare “normale”, che non crei problemi. Nessuno dei membri della famiglia è violento o cattivo: sono semplicemente benpensanti, ordinari, dotati di una mentalità gretta, secondo cui le tensioni e i desideri di una ragazza che sta diventando donna devono necessariamente “inquadrarsi” in uno schema precostituito. A questa piattezza Sweetie risponde con simbolico gesto di rottura: sale su un albero e non vuole saperne di scendere …

“Sweetie turba, disturba, non lascia indifferenti, provoca. Insomma chi non ama il cinema conciliante può trovarci delle ragioni di soddisfazione.”

(Irene Bignardi, La Repubblica)

“(…)Sweetie (dolcezza, tesorino), questo suo primo lungometraggio, è un film straordinariamente nuovo, intelligente, furente, sgradevole e trasgressivo almeno quanto lo fu nel 1965 I pugni in tasca di Bellocchio, sulla famiglia-follia e sul mondo carcere.”

(Lietta Tornabuoni, La Stampa)