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Soggetto e sceneggiatura : Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière, dal romanzo omonimo di Joseph Kessel; fotografia: Sacha Vierny; montaggio: Louisette Taverna-Hautecoeur; interpreti: Catherine Deneuve, Michel Piccoli, Jean Sorel, Geneviève Page, Francisco Rabal, Pierre Clementi, Georges Marchal, Françoise Fabian, Francis Blanche, François Maistre, Maria Latour, Bernard Musson, Macha Méril... ; produzione: Robert e Raymond Hakim per Paris Film Productions (Parigi) e Five Film (Roma).
Sévérine (Deneuve), moglie insoddisfatta e prigioniera di uneducazione borghese cattolica e repressiva, cerca la liberazione prostituendosi tutti i pomeriggi dalle 2 alle 5: col nome di "Bella di giorno" darà libero sfogo a sogni e fantasie sadomasochiste, sempre sospesa tra desideri e realtà (così da far perdere allo spettatore la capacità di distinguerli) fino allimprovviso, tragico epilogo. Constatazione adulta e cosciente della mancanza di liberazione allinterno di una società di cui la protagonista accetta le logiche, compresa quella dellipocrita dualità sposa-e-puttana. Rifiutato a Cannes per "insufficienza artistica" e premiato a Venezia con il Leone doro, il più grande successo di cassetta del già sessantasettenne Buñuel, da un romanzo dellaccademico di Francia Joseph Kessel, sceneggiato dal prediletto Jean-Claude Carrière. Per il regista ununica amarezza: il taglio, imposto dalla censura, della sequenza della messa, che precedeva la scena della bara.
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