CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Luis Buñuel

parte seconda 1958 - 1977
settembre 2002 - aprile 2003

Le charme discret de la bourgeoisie

Il fascino discreto della borghesia
Francia 1972
16mm, colore, v.it., 102’

    Soggetto e sceneggiatura: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière; fotografia: Edmond Richard; montaggio: Hélène Plemiannikov; interpreti: Fernando Rey, Paul Frankeur, Delphine Seyrig, Jean-Pierre Cassel, Stéphane Audran, Bulle Ogier, Julien Bertheau, Claude Piéplu, Pierre Maguelon, Milena Vukotic, Muni, Douking, François Maistre, Maria Gabriella Maione, Michel Piccoli, Bernard Musson...; produzione: Serge Silberman per Greenwich Films (Parigi).

Dopo aver concluso un affare di droga con l’ambasciatore (Piccoli) di uno stato dell’America del Sud, i signori Thévenot (Frankeur e Seyrig) e i signori Sénéchal (Cassel e Audran) si incontrano spesso per pranzi e cene, ma tutte le volte che essi decidono di mangiare insieme un imprevisto manda a monte l’incontro gastronomico. Il miglior film dell’ultimo periodo francese di Buñuel, un "vaudeville metafisico e fantastico" rappresentato in modo più agile rispetto alle prime opere surrealiste. Non che il regista rinunci alla demolizione del racconto tradizionale (realtà e sogno si confondono, il tempo è annullato dalla ripetitività delle azioni, la verosimiglianza è solo un’illusione), ma il suo spirito anarchico e dissacrante questa volta si avvale di un senso dell’umorismo e di una fluidità narrativa che consentono al pubblico di seguire il discorso senza il panico dell’incomprensione. Contando sulla complicità degli spettatori, messa in moto dal riso, Buñuel fustiga la classe borghese, sociologicamente indeterminata, ma universalmente parassitaria, impotente e comunque padrona dei destini altrui. La rivolta per il regista spagnolo non è mai rivoluzione: anche in questo film non c’è fiducia nella Storia, al massimo c’è la speranza che la borghesia muoia per autodissoluzione. Da qui il furore nichilista del suo cinema, che resta però fondamentalmente intriso di cupo pessimismo. Premio Oscar come miglior film straniero.