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Soggetto e sceneggiatura: Luis Buñuel, Julio Alejandro; fotografia: Gabriel Figueroa; montaggio: Carlos Savage; musica: Inno dei pellegrini di Raúl Lavista, tamburi di Caléanda; interpreti: Claudio Brook, Silvia Pinal, Hortensia Santovena, Jesús Fernández, Luis Aceves Castañeda, Enrique García Alvarez...; produzione: Gustavo Alatriste per Producciónes Alatriste (Messico).
Un monaco (Brook) vive in cima a una colonna, ma i suoi miracoli e il suo ascetismo sono accolti con indifferenza. Il diavolo (Pinal), sotto spoglie muliebri, cerca invano di tentarlo con le lusinghe della carne, poi si traveste da Buon Pastore e infine lo trasporta in un club newyorchese. Buñuel (che pensava al soggetto fin da quando era giovane) non poté finire il film per motivi finanziari, ciò che spiega il brusco finale. Un pamphlet sulla religione (ma con battute anche sulla proprietà privata, che lasceta non riesce a comprendere) che ribolle di sberleffi blasfemi nel più puro stile surrealista, ma è insieme profondamente cattolico: nel suo ruolo di profeta disarmato Simon è un alter ego del prete di Nazarín. Ultimo film messicano del regista, ottenne un premio speciale della giuria al Festival di Venezia.
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