CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA | ||||||||
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UNO SVIZZERO IMPERFETTO Il cinema di Leopold Lindtberg (1935-1953) |
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Sulle sponde della Limmat, negli anni30 Cera un tempo in cui Zurigo fu un formidabile fulcro intellettuale, presentando alcune tra le messe in scena più interessanti e significative dellepoca e realizzando alcuni film che si distinsero nei principali festival internazionali. Era il tempo della scalata al potere del nazismo in Germania, che costrinse numerosi artisti e intellettuali ad emigrare. In quegli anni, Zurigo divenne il rifugio di attori e uomini di teatro che trovarono sulle sponde della Limmat non solo la possibilità di salvare la vita, ma anche di continuare a lavorare. Uno dei principali artefici di questo fermento culturale fu il regista Leopold Lemberger (detto Lindtberg). Nato il 1. giugno 1902 a Vienna, allievo di Piscator, debutta come attore al Dramatisches Theater di Berlino e quindi come regista per il Teatro municipale di Düsseldorf. Qualche settimana dopo la nomina di Hitler a cancelliere del Reich il 30 gennaio 1933, è costretto a fuggire a Parigi. Nel settembre 1933 debutta allo Schauspielhaus di Zurigo, a quel tempo lussuosamente rinnovato e luogo di divertimento mondano. Larrivo di numerosi attori impegnati dalla Germania e dallAustria, accompagnato dal rientro in patria di alcuni tra i principali attori svizzeri (Heinrich Gretler, Leopold Biberti, Marcel Merminod) anchessi spaventati dalla piega che stavano prendendo gli accadimenti, fece cambiare le cose. Lo Schauspielhaus divenne in quegli anni, potendo contare sul meglio della scena tedesca (oltre a Lindtberg, Erwin Kalser, Leonard Steckel, Karl Paryla, Wolfang Heinz, Ernest Ginsberg, Wolfang Langhoff), non solo un teatro davanguardia di qualità, ma il vero e proprio centro letterario e teatrale dellattività anti-hitleriana in Europa. Vi vennero rappresentate pièces di grande valore simbolico e politico, come Le razze di Ferdinand Bruckner, tedesco emigrato e ricercato dalla Gestapo e, soprattutto, Professor Mannheim di Friedrich Wolf, con regia di Lindtberg sulle vicende di un chirurgo ebreo in un ospedale nazista, per la quale la polizia dovette intervenire a sedare una manifestazione di protesta del fronte nazionale, movimento di destra pro-hitleriano. Laltro luogo di resistenza culturale era il Cornichon, cabaret politico aperto dallautore Walter Lesch il 1. maggio del 34, che godette di fama internazionale sino alla sua chiusura nel 51 e che riuniva i giovani talenti di Zurigo Max Werner Lenz, Mathilde Danegger, Emil Hegetschweiler, Trudy Stossel. Fu così che la presenza forzata di interpreti straordinari fornì quel humus necessario alla nascita del cinema elvetico. Tra cinema e teatro, gli anni alla Praesens-Film La frequentazione alternata di teatro e cinema fu una costante della vita di Lindtberg (fu tra laltro realizzando delle immagini filmate per una regia di Piscator che si avvicinò al cinema). Questa coabitazione fu condivisa per circa ventanni con un manipolo di altri attori, sceneggiatori e tecnici che, provenienti dal teatro, gettarono le basi per la nascita di quello che si poteva cominciare a chiamare cinema svizzero. Il principale artefice di tale difficile parto fu un produttore dorigine ebraica, di padre austriaco e madre russa: Lazar Linsor Wechsler, direttore della casa di produzione zurighese Praesens-Film, fondata nel marzo 24 (anno in cui ottenne anche la nazionalità svizzera) e con il cui destino si identificò per una trentina danni il destino del cinema svizzero, anche se allinizio vennero prodotti principalmente film pubblicitari e turistici (laltro socio fondatore e primo operatore della ditta era il rinomato aviatore-fotografo Walter Mittelholzer). Il capitale della ditta passò dai 10'000 franchi iniziali ai 50'000 dellanno successivo. Léquipe si allargò con lassunzione dellavvocato Paul Meyer, del consigliere pubblicitario Charles Rüedi e di un secondo operatore, un giovane disegnatore e fotografo dilettante dorigine ticinese, Emil Berna. Nel 29, per la realizzazione di un documentario sullaborto, viene contattato nientemeno che Sergei M.Eisenstein, convinto da Wechsler dietro un compenso di 500 franchi a girare il film. Di fatto Eisenstein si limiterà a supervisionare il lavoro Misères de Femmes, che porterà la firma del suo operatore Edouard Tissé (di cui Berna sarà assistente). Sul soggiorno svizzero di Eisenstein, vale la pena riportare laneddoto che vuole il regista intervenire ad un congresso sul cinema indipendente sotto lalto patronato di André Gide, Pirandello, Stephan Zweig, al castello di La Sarraz, vicino a Losanna, rimanendo a bordo dellautomobile di Wechsler, che divenne così la tribuna del congresso(non essendo autorizzato, letteralmente, a metter piede sul suolo vodese). Nel 1930, Wechsler si assicurerà la collaborazione di un solido sceneggiatore Richard Scheweizer e di un decoratore di teatro Werner Dressler, dando vita ai più disparati documentari didattici (sul tunnel del Gottardo, sullorologeria, sulle malattie veneree, ecc.). Wechsler decise di orientare la produzione verso opere che sarebbero state il ritratto della vita reale svizzera e quindi parlate in dialetto. Il primo film sarà Les effets de la verité adattamento di Lesch e Schweizer di una vecchia pièce di Auguste Corrodi che riunirà già tutti i talenti che faranno il successo della Praesens e quello delle opere di Lindtberg in particolare: Lesch, sua moglie Mathilde Danegger, Hegetschweiler, Lenz, Gretler, lattore Armin Schweizer (fratello di Richard) ma anche loperatore Berna, il compositore Robert Blum e il musicista Paul Schopp. Con questo manipolo di attori e tecnici dalla solida reputazione, Lindtberg, ormai il regista più celebre allo Schauspielhaus, inizia nel 34, durante una pausa delle stagione teatrale, la realizzazione di Jä~soo (Ah, bene), che marca linizio della ventennale infiammata collaborazione con la Praesens di Wechsler. Nota: Tutte le informazioni sono state tratte da Leopold Lindtberg di Hervé Dumont in Travelling 44-45-46 (pag. 1-246), opera fondamentale quanto introvabile (se non consultabile alla Biblioteca nazionale di Berna). |
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