Shadows (Ombre), USA 1960
Regia, soggetto e sceneggiatura: John Cassavetes; fotografia: Erich Kollmar; musica: Charles Mingus (assolo al sax di Shafi Hadi), canzoni di Jack Ackerman, Hunt Stevens e Eleanor Winters; montaggio: Len Appelson e Maurice McEndree; interpreti: Lelia Goldoni, Ben Carruthers, Hugh Hurd, Anthony Ray, Rupert Crosse, Tom Allen, Dennis Sallas, David Pokitillow, David Jones, Pir Marin, Victoria Vargas, Jack Ackerman, Jacqueline Walcott, Cliff Carnell, Ron Maccone; produzione: Maurice McEndree e Nico Papatakis per Cassavetes, McEndree e Cassel.
35 mm, bianco e nero, v.o. st. f/t, 81'
Rapporti tesi tra due fratelli e la sorella, neri dalla pelle chiara, ma ancora più elettrici tra lei (Goldoni) e il fidanzato bianco (Ray) che la respinge nel momento in cui scopre la sua origine razziale. Il primo film di Cassavetes e il primo assaggio di quella nevrosi newyorchese che tanta parte avrà nel cinema americano anni Settanta. La macchina da presa vaga in piena libertà, gli attori improvvisano, il montaggio è iperteso, secco e aggressivo: un film scommessa, crudamente realistico e informale, un saggio collettivo dell'Actor's Workshop che Cassavetes creò come corrispondente off-Broadway del celeberrimo Studio. Quando uscì fu un vero shock. Oggi può fare meno impressione, eppure è ancora in grado di dare forti emozioni. La livida fotografia è di Erich Kollmar, la colonna sonora, sincopata e struggente, di Charles Mingus. Una curiosità produttiva: il cast fu completato con un annuncio sul New York Times e i finanziamenti vennero raccolti tramite un appello durante una trasmissione radiofonica notturna.