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Circolo del Cinema Bellinzona

UN PO' DI CINEMA SVIZZERO

2 aprile - 4 maggio 2025

UN PO' DI CINEMA SVIZZERO - immagine


Le Giornate di Soletta hanno compiuto 60 anni: una manifestazione imprescindibile per la visibilità del cinema svizzero. E da quasi 50 anni i cineclub ticinesi (o almeno quelli che allora esistevano) hanno un occhio attento a quel che viene mostrato nella bellissima cittadina sulle rive dell’Aar. È del 1985, in Ticino, la prima «Selezione delle Giornate di Soletta», che si ripeterà ogni anno, prima di diventare, nel 1998, «Un po’ di cinema svizzero», con una crescente partecipazione di pubblico. Si tratta per noi di portare nelle nostre sale, quasi sempre in anteprima cantonale, il meglio di quel che abbiamo potuto vedere a Soletta (con qualche dolorosa esclusione dovuta al niet dei distributori).

Quindi eccoci di nuovo anche per questo anniversario delle Giornate, con 12 film spesso insigniti di premi importanti, candidati ai Quartz, o più semplicemente che riteniamo originali e degni di essere visti. Quest’anno c’è una prevalenza di documentari (8 film su 12), perché a nostro parere la fiction, con poche eccezioni, come per quei film che abbiamo inserito nel programma, non era di livello eccelso. Mentre il documentario, vero fiore all’occhiello della cinematografia elvetica, è quasi sempre di ottima qualità e a volte rende persino difficile la scelta.
Sempre più le registe e i registi svizzeri (e questo vale sia per la fiction sia per il documentario) si spingono a girare fuori dai confini nazionali, testimoniando quel che accade nel mondo. Così lo spettatore che frequenterà questa rassegna sarà spesso portato a immergersi in paesaggi e vicende umane distanti dalla sua realtà quotidiana, nello spazio e talvolta anche nel tempo. Con Reinas di Klaudia Reynicke sarà catapultato nel Perù degli anni ’90, con Il ragazzo della Drina di Zijad Ibrahimovic nella Bosnia con le sue ferite ancora aperte per i massacri subiti, con Immortals di Maja Tschumi a Bagdad durante e dopo la rivoluzione del 2019, con September 5 di Tim Fehlbaum nella Monaco olimpica del grave attentato palestinese. Altri ci portano in paesaggi più idilliaci, ma non per questo meno drammatici per i personaggi che li frequentano: When We Were Sisters di Lisa Brühlmann sulle spiagge turistiche di Creta, E.1027 – Eileen Gray And The House By The Sea di Beatrice Mingern e Christoph Schaub sulla Costa Azzurra frequentata da artisti e intellettuali, Wir Erben di Simon Baumann in una fattoria biologica nel Sud della Francia.
Quasi tutti i registi appartengono alla generazione nata negli anni Ottanta, quindi nel cinema si possono ancora definire «giovani». La metà sono donne, a dimostrazione che nel cinema svizzero la parità di genere è ormai cosa acquisita.
Da tutti e tutte loro è perciò lecito aspettarsi una carriera ancora lunga, che, vista la maturità espressiva qui dimostrata, si prospetta sotto buoni auspici.

Al nostro fedele pubblico non possiamo che rivolgere il solito appello: non mancate questi film, non avrete molte possibilità di vederli in seguito. E siamo sicuri che contribuiranno a consolidare la vostra fiducia nel cinema svizzero.

Buone visioni!

Michele Dell'Ambrogio,
Circolo del cinema Bellinzona



FILM DI FINZIONE
DER SPATZ IM KAMIN

REINAS

SEPTEMBER 5

WHEN WE WERE SISTERS


DOCUMENTARI
BILDER IM KOPF

E.1027-EILEEN GRAY AND THE HOUSE BY THE SEA

IL RAGAZZO DELLA DRINA

IMMORTALS

NAIMA

OSTERIA ALL’UNDICI

TAMINA – WANN WAR ES IMMER SO?

WIR ERBEN


Locandina PDF


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Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2025

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