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Regia: Walter Lesch e Leo Lindtberg. Sceneggiatura: Walter Lesch. Fotografia: Emil Berna. Scenografia: Werner Dressler, assistito da Robert Furrer. Suono: Xaver Schuler, Leo Wullimann. Musica: Robert Blum e la Tanzkapelle Magnoliaband. Montaggio: Käte Mey. Durata: 2311 m. Prod.: Lazar Wechsler, Praesens-Film, Zürich. Interpreti: Emil Hegetschweiler (Jakob Stäubli), Hedwig Keller (Frieda Stäubli), Elsie Attenhofer (Nelly Stäubli), Fritz Ritter (André Brugger), Zarli Carigiet (Xaver), Traute Carlsen (la vamp), Mathilde Danegger (Sophie), Max Werner Lenz (Ragaz), Heinirich Gretler (garagista).
Lesch intuisce che non è ancora il tempo per realizzare opere a grosso budget, ma che l'unico spazio per una produzione nazionale è quello di film "semplici e sinceri". In quest'ottica nasce questo secondo lungometraggio in dialetto zurighese made in Praesens (il primo era stato "Wie d'Warret würkt" sempre di Lesch). Il film dalla trama futile e dalla realizzazione dilettantesca riuscirà comunque a coprire le spese di produzione, ma soprattutto vedrà riuniti quelli che diventeranno di lì a poco i principali collaboratori di Lindtberg. Dopo il film Lindtberg riprende le regie teatrali con opere di spessore come "Caesar in Rüblikon”, parodia di un piccolo tiranno che vuole instaurare la dittatura nell' Oberland zurighese "…tu non sei un Cesare, nemmeno un ladruncolo, ma semplicemente un imbecille". Decisamente, il messaggio si rivolgeva al Fronte nazionale.
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