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PRESENTAZIONE | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'AUTO NEL CINEMA Fra gli innumerevoli road movie americani possibili abbiamo scelto Badlands, il capolavoro d'esordio di quel regista anomalo che è Terrence Malick, ironico e distaccato ritratto di una realtà provinciale banale e violenta. Il mondo dei teenagers degli anni Sessanta (sempre americani, sempre di provincia) che a bordo delle loro auto consumavano le proprie inquietudini sentimentali ed esistenziali ci sembrava caratterizzato nel migliore dei modi da American Graffiti di George Lucas. L'automobile come simbolo principale del boom economico italiano è al centro de Il sorpasso del compianto Dino Risi, al pari di quanto lo sia il suo istrionico proprietario interpretato da Vittorio Gassman; ed è veicolo di sfida nel capolavoro di Nicholas Ray, Gioventù bruciata; di fuga e di esibizione nel film-culto della Nouvelle Vague, À bout de souffle di Jean-Luc Godard. Tutto questo per inquadrare un passato nel quale l'auto, lungi dall'essere demonizzata, era il sogno di giovani e meno giovani. Oggi invece che le strade sono intasate e l'inquinamento sembra non più darci scampo, che cosa può ancora condurre i nostri desideri verso questo oggetto di consumo? Qualche risposta la si può trovare nella fredda e lucida analisi del connubio tra sesso e meccanica condotta da David Cronenberg in Crash; o in altri due film come The Goddess of 1967 di Clara Law e Fast and Furious di Rob Cohen. Completano questo troppo breve programma il film d'esordio di Steven Spielberg, Duel (dove il viaggio in automobile si trasforma in incubo), i cortometraggi selezionati dall'associazione ecologista Actif-Trafic e il documentario di Bianca Conti Rossini dedicato a chi la patente non ce l'ha e proprio non vuol saperne di averla. |
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