maggio - giugno 2024 |
(Kaibutsu) Giappone 2023 Regia: Hirokazu Kore-eda Sceneggiatura: Yuji Sakamoto Fotografia: Ryuto Kondo Musica: Ryuichi Sakamoto Montaggio: Hirokazu Kore-eda Interpreti: Sakura Andô, Eita Nagayama, Sôya Kurokawa, Yûko Tanaka Produzione: Gaga, Toho, Fuji Television, AOI, Bun-baku Colore, v.o. giapponese; st. francese, tedesco; 125’ Queer Palm e Miglior sceneggiatura Cannes 2023 Monster si svolge in Giappone, in una tranquilla cittadina sul lago. Il piccolo Minato è figlio di una madre single molto affettuosa e la vita scorre serena. Un giorno il bambino torna da scuola e la donna si accorge che ha comportamenti strani come tagliarsi i capelli e tornare a casa con una sola scarpa. Una notte, Minato non torna affatto a casa e dopo aver chiamato in giro, Saori, la madre, lo trova in un tunnel ferroviario abbandonato. Saori inizia ad insospettirsi… Per darvi qualche indizio in più, pensate al grande film di Nuri Bilge Ceylan Le erbe secche, Cinema dal mondo 2023. Il migliore Kore-eda dai tempi di Shoplifters (Affari di famiglia), premiato con la Palma d’oro. Kore-eda non perde il suo tocco umanista, la sua capacità di leggere dentro allo star male di adulti e non adulti, sfiorando temi assai sensibili e contemporanei: il sempre più rischioso rapporto insegnanti-allievi, le famiglie sghembe, bambini e bambine sospesi tra famiglie biologiche perlopiù disfunzionali e famiglie edificate sull’affinità e non sulla legge del sangue. Anche in Monster Kore-eda non abbandona il mondo dei ragazzini, suo universo tematico d’elezione, ma lo fa rinfrescando coraggiosamente lo schema, adottando un andamento spiraliforme da thriller-indagine dell’interiorità, tempi rallentati per dare il tempo ai personaggi, rappresentati minuziosamente, di uscire allo scoperto con la loro complessità. Si passa attraverso vari stadi nell’edificazione della storia, ognuno segnato da una verità che pare autoevidente e incontestabile e che invece verrà ridiscussa al tornante successivo. Sono almeno tre le (finte?) verità prima di arrivare a quella conclusiva, sulla quale però aleggia una non del tutto dissolta ambiguità o se si preferisce indeterminatezza. E come si fa – siamo in Gappone, siamo nel cinema giapponese – a non pensare che Monster sia un omaggio in codice al leggendario Rashomon di Akira Kurosawa? Anche per il susseguirsi e l’alternanza di diversi punti di vista nel rimodellare i fatti e rimettere insieme i pezzi di una storia che dire pluristratificata è dir poco. In una sapienza costruttiva che molto deve alla sceneggiatura ingegneristico-hitchcockiana di Yuij Sakamoto (quanto all’altro e più famoso Sakamoto, Ryuichi: è lui a firmare le musiche e a lui, da poco scomparso, è dedicato Monster). (elaborato da www.nuovocinemalocatelli.com) |
EVIL DOES NOT EXIST HOW TO HAVE SEX LA BÊTE LOVE LIFE MONSTER N’ATTENDEZ PAS TROP DE LA FIN DU MONDE ONLY THE RIVER FLOWS ORLANDO, MA BIOGRAPHIE POLITIQUE RIPPLES OF LIFE SUR L’ADAMANT Locandina PDF |
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