In collaborazione con Alliance française Locarno e Sopraceneri e con AMOPA Ticino 7 settembre - 9 ottobre 2024 |
In memoria di Laurent Cantet (1961-2024) La morte prematura, a 63 anni, di Laurent Cantet ha sorpreso un po’ tutti quelli che hanno amato il suo cinema impegnato e ha lasciato sgomenti anche noi dei cineclub ticinesi, che lo seguivamo con particolare empatia. Già prima che diventasse un autore internazionalmente riconosciuto, il Circolo del cinema di Bellinzona e LuganoCinema93 avevano inserito il suo Les sanguinaires (1997) nella rassegna “Il 2000 visto da…” del 1999. Poi, dopo la consacrazione con la Palma d’oro a Cannes nel 2008 per Entre les murs, i circoli di Bellinzona e Locarno avevano proposto Ressources humaines (1999) nella rassegna “La fabbrica incerta” del 2011, e tre anni dopo, per “Cinebabel Caraibi”, Vers le sud (2005). Perciò, quando Babel ci ha annunciato il tema dell’edizione 2024 (la Francia, con particolare attenzione a scrittori impegnati sul piano sociale), ci è sorto spontaneo il desiderio di dedicare CineBabel alla memoria di Laurent Cantet, regista sempre attento ad esplorare con spirito “rosselliniano”, politico ma mai ideologico, le contraddizioni della modernità. Nato a Melle, Nuova Aquitania, nel 1961, figlio di una coppia di insegnanti di sinistra, Cantet studia dapprima all’Università di Marsiglia e poi all’IDHEC di Parigi. Esordisce nel cinema come documentarista, realizzando in Libano Un été à Beyrouth (1990) e poi due cortometraggi nel 1995 (Tous à la manif, vincitore del Premio Jean Vigo, e Jeux de plage). Nel frattempo era stato assistente di Marcel Ophüls sul set di Veillées d’armes (1994) sulla guerra nell’ex Jugoslavia. Il già citato Les sanguinaires fa parte della produzione televisiva 2000 vu par… , cui partecipano 11 registi di ogni parte del mondo, tra cui Walter Salles, Hal Hartley, Tsai Ming-laing, Abderrahmane Sissako, Ildikó Enyedi… Ma il vero esordio nella fiction sarà rappresentato da Ressources humaines (1999), che si aggiudica diversi premi, tra cui due César (per la miglior opera prima e la miglior promessa maschile all’attore Jalil Lespert). Il resto della sua carriera è testimoniato dalle schede qui sotto, da cui rimangono però esclusi un paio film non meno importanti, come Foxfire (2012) e Retour à Ithaque (2014), che per il numero limitato delle date a nostra disposizione non hanno potuto essere inseriti nella rassegna. Quel che importa qui sottolineare è la visione che Cantet ha sempre avuto sulle realtà che ha voluto indagare, che siano quelle del mondo del lavoro (Ressources humaines, ma anche L’emploi du temps), del turismo sessuale in falsi paradisi esotici gestiti da una spietata dittatura (Vers le sud), della scuola multietnica (Entre les murs) o degli inquietanti e più che mai attuali rigurgiti di estrema destra in Occidente (L’atelier, Arthur Rambo): uno sguardo, il suo, scevro da pregiudizi ideologici ma sempre criticamente attento a far emergere la complessità delle situazioni in cui degli individui si trovano a dover affrontare meccanismi sociali marcati da palesi ingiustizie. In tutti i suoi film i personaggi si ritrovano soli nel tentativo di trovare un’identità umana costantemente soffocata da una società tesa solo al profitto e al potere. Qualcuno ha definito Cantet il Ken Loach francese, per la determinazione con cui si è sempre battuto per denunciare le perversità del mondo moderno. Al di là delle etichette, il regista rimane nei nostri cuori per la sua costante umanità civile, per la sua capacità di interrogarsi e di interrogarci sulle nostre possibilità di essere e rimanere umani in questi tempi per nulla rassicuranti. Prima di morire Cantet stava lavorando ad un nuovo film, L’apprenti. Probabilmente non lo vedremo mai, a meno che i suoi fedeli collaboratori (il regista, co-sceneggiatore e montatore Robin Campillo, il direttore della fotografia Pierre Milon) siano in grado di portarlo a termine. Michele Dell’Ambrogio Circolo del cinema Bellinzona |
RESSOURCES HUMAINES RISORSE UMANE L’EMPLOI DU TEMPS A TEMPO PIENO VERS LE SUD VERSO IL SUD ENTRE LES MURS LA CLASSE L’ATELIER ARTHUR RAMBO ARTHUR RAMBO – IL BLOGGER MALEDETTO OUISTREHAM TRA DUE MONDI Locandina PDF |
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