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Circolo del Cinema Bellinzona

SCHEGGE FESTIVALIERE
FILM DA CANNES, VENEZIA, BERLINO, LOCARNO

maggio - giugno 2024

Immagine da N’ATTENDEZ PAS TROP DE LA FIN DU MONDE

N’ATTENDEZ PAS TROP DE LA FIN DU MONDE
(Nu astepa prea mult de la sfârsitul lumii)
Romania, Francia, Lussemburgo, Croazia 2023

Regia e sceneggiatura: Radu Jude
Fotografia: Marius Panduru
Montaggio: Catalin Cristutiu
Musica: Jura Ferina, Pavao Miholjevic

Interpreti: Nina Hoss, Uwe Boll, Katia Pascariu, Sofia Nicolaescu

Produzione: Ada Solomon e Adrian Sitaru

Colore e bianco e nero, v.o. rumena; st. francese, tedesco; 163’

Premio speciale della giuria Locarno 2023

In quel di Bucarest, la vita quotidiana di Angela è fatta di lavoro sottopagato, divisa tra mille incarichi per sbarcare il lunario, risolvere beghe personali, e condurre una prolungata campagna social con il suo alter ego “maschile” che fa la parodia degli influencer alla Andrew Tate. Per conto di una società austriaca scandaglia la città alla ricerca di testimonianze di infortuni sul lavoro da includere in un video aziendale: uno di essi, Ovidiu, finirà per causare problemi che richiedono l’intervento di una direttrice marketing che è la pronipote di Goethe.

In quella che è forse l’opera più complessa in una filmografia già unica, Jude offre il ritratto definitivo di una Bucarest esausta e perennemente sull’orlo di una crisi di nervi; c’è però anche molto di universale, e certamente di europeo, in questa rincorsa allo sfruttamento più bieco dei lavoratori, in un parossistico carnevale delle mediocrità brillantemente messo in scena dal talento vulcanico del regista. La struttura principale è quella di un racconto esasperato dell’oggi, in un bianco e nero sporco e uno stile frenetico. Le peripezie di Angela la vedono entrare in contatto con un’omonima più anziana, la quale farà poi da tramite con la figura di Ovidiu che chiude il film in un incredibile piano sequenza. Ma è nell’incontro con la signora che il film prende una delle sue mille geniali tangenti, sovrapponendosi a un’altra visione cinematografica di Bucarest attraverso il prisma di una donna (Dorina Lazar) al lavoro: quella del film Angela goes on del 1981 (regia di Lucian Bratu), le cui scene alla guida di un taxi sono giustapposte agli estenuanti tragitti in auto della protagonista. Non è soltanto la creatività laterale e associativa di Jude a stupire, ma la sua determinazione nel condurre ogni trovata al suo punto di rottura, e poi ancora oltre. Il film nel film viene riletto, riappropriato, deragliato e dotato di una coda apocrifa, fino a diluirsi in un flusso d’immagine non diverso dalle teste galleggianti dei vari meeting su Zoom, o dal ridicolo filtro con cui Angela assume l’identità di Bóbita nelle sue storie per Instagram e TikTok. Per accumulazione, Jude presiede a un’elegia tanto della forma video quanto della fibra culturale e morale di una società.

(elaborato da www.mymovies.it)

EVIL DOES NOT EXIST


HOW TO HAVE SEX


LA BÊTE


LOVE LIFE


MONSTER


N’ATTENDEZ PAS TROP DE LA FIN DU MONDE


ONLY THE RIVER FLOWS


ORLANDO, MA BIOGRAPHIE POLITIQUE


RIPPLES OF LIFE


SUR L’ADAMANT



Locandina PDF

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Ultimo aggiornamento: 14 aprile 2024

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