maggio - giugno 2024 |
Francia 2023 Regia: Bertrand Bonello Sceneggiatura: Bertrand Bonello, Guillaume Bréaud, Benjamin Charbit Fotografia: Josée Deshaies Montaggio: Anita Roth Musica: Bertrand Bonello, Anna Bonello Interpreti: Léa Seydoux, George MacKay, Guslagie Malanda, Dasha Nekrasova, Martin Scali Produzione: Les films du Bélier, Arte France cinéma, My new picture, Sons of Manual Colore, v.o. francese; sottotitoli italiano 146’ In concorso Venezia 2023 Tratto dalla novella La bestia della giungla di Henry James. Nella Parigi del 2044, dove l’intelligenza artificiale ha sostituito gli esseri umani in pressoché ogni campo, una donna e un uomo che sentono di conoscersi senza essersi mai visti si sottopongono a un procedimento per “ripulire” il loro DNA dalle emozioni superflue, rivivendo le loro vite precedenti di amanti sfortunati: nel 1910, come membri dell’alta società parigina della Belle Époque all’alba della storica alluvione della Senna, e nella Los Angeles del 2014, dove lei è un’attrice in erba e lui un misogino che ne diventa ossessionato. Bonello ha cominciato a scrivere la sceneggiatura del film nel 2017, con Léa Seydoux e Gaspard Ulliel (nel frattempo deceduto) già in mente per il ruolo di protagonisti, avendoli precedentemente diretti in Saint Laurent (2014). Bertrand Bonello è un autore sperimentale e un narratore classico, è un regista estremamente moderno eppure con il passo, a volte, del cineasta d’un tempo. Ha in sé, in ogni inquadratura, in ogni scena, in ogni film il gene fertile della contraddizione. Qui ci troviamo di fronte a una delle sue prove più riuscite, un melodramma sull’amore, su come sia una causa meravigliosamente persa, su come insensatamente ci immoliamo a una tragedia annunciata. Ma anche su quanto e perché rimane il sentimento in cui il nostro libero arbitrio, la nostra capacità di scegliere, di imporci al di là della razionalità, viene esercitato con più vigore e ostinazione. La bête non chiarisce se è l’amore a renderci umani o se è il fatto di essere umani a consentirci di amare, ma ci porta nei meandri della mente e del cuore di chi non vuole vedere la propria anima anestetizzata, un’eroina che trova il carisma, la disperazione composta di Léa Seydoux capace di essere credibile in due film diversi fusi insieme, un Eternal Sunshine of Spotless Mind che incontra Mr. Nobody. La grandezza di Bonello è prendere la novella capolavoro di Henry James, del 1903, e capovolgerla, pur mantenendone lo spirito romantico e paradossale. Ci sono tre piani temporali fondanti – 1910, 2014, 2044 –, una sala da ballo che può portarti in altri piani intermedi (1972, 1980, 1963, musica annessa), in cui i sentimenti fanno un viaggio inverso a come potremmo immaginarlo. Bonello incrocia intimità e spettacolarità, mette in scena con diversi stili un thriller, un melodramma in costume, una fantascienza introspettiva, percorrendone colori, stilemi, visioni. (elaborato da www.hollywoodreporter.it) |
EVIL DOES NOT EXIST HOW TO HAVE SEX LA BÊTE LOVE LIFE MONSTER N’ATTENDEZ PAS TROP DE LA FIN DU MONDE ONLY THE RIVER FLOWS ORLANDO, MA BIOGRAPHIE POLITIQUE RIPPLES OF LIFE SUR L’ADAMANT Locandina PDF |
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