19 febbraio - 26 marzo 2024 |
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USA 2021 Regia, soggetto e sceneggiatura: Daniel Geller, Dayna Goldfine; fotografia: Daniel Geller; musica: Leonard Cohen, John Lissauer; produttori: Daniel Geller, Danya Goldfine. Interpreti: Leonard Cohen, John Cale, Jeff Buckley, Steve Berkowitz. v.o. inglese; st. francese; colore e bianco e nero; 118’ – documentario musicale Nel percorso artistico di Leonard Cohen un suo brano è diventato un manifesto, Hallelujah, ed il film della coppia Daniel Geller, Dayna Goldfine, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, cerca di ricostruirne la nascita e capirne la straordinaria diffusione. Questo inevitabilmente abbraccia l’intera carriera del cantante di origini ebree, un’origine importante da sottolineare perché nel suo caso ricca di spiritualità e fede. Una genesi musicale complessa, piena di ostacoli, dall’insicurezza giovanile allo scontro con produttori poco lungimiranti a fiutare il capolavoro, ma anche di amici fidati e persone entusiaste. Lo schema del documentario è quello classico, con l’uso del materiale d’archivio raccolto tra le performance in concerto e le dichiarazioni rilasciate in quaranta anni, e le interviste a figure legate professionalmente a Cohen, quali John Cale, John Lissauer, Sharon Robinson, Rufus Wainwright, Hal Willner, materiale strutturato per farne emergere lo spessore umano, legato a filo doppio con il cuore del poeta ispirato dei tempi universitari, dotato già di grande talento nel comporre dei versi. Dai reading in facoltà al pubblico piazzato a bordo palco il passo non è lungo, le parole del racconto rievocano l’approccio quasi mistico, l’abnegazione, il tentativo di ricercare quanto di buono ci passa davanti. L’elaborazione di Hallelujah è durata ben sette anni. Approvato per la produzione da Leonard Cohen poco prima del suo ottantesimo compleanno nel 2015, il film accede a una vasta gamma di materiali d’archivio mai visti prima, tra cui taccuini personali, diari e fotografie, filmati di performance e registrazioni audio e interviste estremamente rare. Il tempo della narrazione è cronologico, parte dagli esordi per arrivare ai saluti, consegnati alla leggenda da un album oscuro e premonitore, You Want It Darker, uscito a pochi giorni dalla morte, un intervallo molto ampio da riempire di ricordi, vicende e casualità, un mosaico multicolore tormentato da qualcosa di indefinito, un’inquietudine esistenziale, il bisogno di amare e farsi amare, i modi educati, la gentilezza congenita. Un viaggio, come recita il titolo, tra gioie e dolori, prima di staccarsi dal suo autore e diventare un brano diffuso in ogni dove. Si contano a centinaia le versioni, su tutte la cover struggente di Jeff Buckley arrivata a superare l’originale come notorietà ed il potere di generare altri discepoli tra generi diversi della galassia musicale, dal gospel, al rock al blues. (elaborato a partire dal testo di www.sentieriselvaggi.it) |
GIMME DANGER HALLELUJAH: LEONARD COHEN, A JOURNEY, A SONG JANIS LITTLE GIRL BLUE PINO DANIELE - IL TEMPO RESTERÀ RYUICHI SAKAMOTO: CODA YEAR OF THE HORSE ZAPPA Locandina PDF |
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