19 febbraio - 26 marzo 2024 |
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Italia 2017 Regia, soggetto e sceneggiatura: Giorgio Verdelli; fotografia: Francesca Amitrano; musica di Pino Daniele; montaggio: Emiliano Portone; produzione: Sudovest con Rai Cinema. Interpreti: Pino Daniele, Renzo Arbore, Vasco Rossi e molti altri. v.o. italiano; 108’ – documentario musicale Suonare per vivere, suonare per essere libero, suonare per dare voce ad un sentimento. Questo era ed è Pino Daniele. Questo è quanto traspare in Pino Daniele - Il tempo resterà, il docufilm di Giorgio Verdelli. Lui che non voleva essere niente se non sé stesso, lui che è riuscito a trovare il codice per entrare nel portale del tempo, lui che è riuscito a riunire le mille facce e le mille anime di Napoli, è il protagonista di un lavoro certosino di ricerca tra materiali di archivio dagli esordi fino all’ultimo tour, stralci di interviste registrate tra il 1978 ed il 2014 e filmati inediti. Tanti anche i contributi di artisti che hanno lavorato con lui a partire dalla super band di “Vai mo’”, composta da James Senese, Tullio De Piscopo, Joe Amoroso, Rino Zurzolo e Tony Esposito fin da quella prima telefonata che proprio Pino Daniele fece a Senese: «Gli piaceva la mia band, Napoli Centrale, si presentò da me che sembrava un indiano e questo già mi pareva promettente» – spiega Senese nel docufilm. Gli dissi: «A noi manca un bassista». E lui: «Ma io suono la chitarra». Io: «Accattate ‘o basso e vieni a suonare con noi». Belli anche i video delle esibizioni con Eric Clapton e Pat Metheny. Emozionante la dedica rap di Clementino dai tetti di Napoli, affettuosi i commenti di Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi e Vasco Rossi e tanti altri artisti. Al centro della pellicola, la musica di Pino, quella musica che ha cambiato la canzone napoletana sdoganando l’uso del dialetto, rendendo il linguaggio popolare colto e raffinato, unendo melodia e ritmo, mandolini e blues, tracciando, infine, una linea immaginaria di collegamento fraterno tra il mediterraneo e l’America. Tra le rarità da non perdere c’è la scena in cui Pino Daniele che, a casa di Massimo Troisi, gli fa ascoltare per la prima volta un breve accenno di «Quando», la canzone che fu poi scelta per la colonna sonora del film Pensavo fosse amore… invece era un calesse. (elaborato a partire dal testo di www.ritrattidinote.it) |
GIMME DANGER HALLELUJAH: LEONARD COHEN, A JOURNEY, A SONG JANIS LITTLE GIRL BLUE PINO DANIELE - IL TEMPO RESTERÀ RYUICHI SAKAMOTO: CODA YEAR OF THE HORSE ZAPPA Locandina PDF |
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