19 febbraio - 26 marzo 2024 |
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Giappone, USA 2017 Regia, soggetto e sceneggiatura: Stephen Nomura Schible; fotografia: Tom Richmond, Neo Sora; musica di Ryuichi Sakamoto, Yellow Magic Orchestra; montaggio: Hisayo Kushida, Yûgi Ohshige; produttori: Stephen Nomura Schible, Eric Nyari. Interpreti: Ryuichi Sakamto, Yellow Magic Orchestra. v.o. giapponese, inglese; st. tedesco, francese; 100’ – documentario musicale La prima suggestione viene dall’incipit. Da Sakamoto che accarezza il legno di un pianoforte riemerso dallo tsunami di Fukushima. Da qui la riflessione sull’accordatura come inutile convenzione umana imposta ai materiali di cui sono fatti gli strumenti. Gli elementi naturali si modificano nel tempo e l’uomo prova a sottometterli alle proprie esigenze. Il pianoforte salvato dal maremoto sarebbe rimasto nella condizione in cui era stato trovato. In questa prima sequenza, vera e propria ouverture, il senso dell’operazione cinematografica di Schible. Una sorta di miracolo nell’apocalisse dello tsunami e la naturale salvezza dell’arte come viatico per la vita. Il film di Schible, che gira con maestria senza mai strafare e neppure osare, sa consegnare allo spettatore un profilo non banale del musicista giapponese. L’operazione riesce anche grazie alla piena disponibilità di Sakamoto. Autore di colonne sonore che hanno arricchito film come The Revenant o L’ultimo imperatore, pur nella sua ormai multiculturale formazione, non smette di amare il Giappone e la sua cultura. Testimonial di spicco del movimento antinucleare e oppositore delle politiche belliche del suo Paese, Ryuichi Sakamoto sembra volere riversare queste sue idee nella vita artistica che lo assorbe completamente. L’impressione che se ne ha guardando il film è proprio quella di un artista completamente assorbito dalla sua passione musicale. Schible, nel suo elegante incedere, fa emergere due profili particolarmente interessanti in rapporto al soggetto del suo lavoro. Il primo è quello della ricerca. Sakamoto è un vero e proprio ricercatore di suoni o, meglio, di sonorità celate. Il secondo è quello di avere colto l’artista nel momento dell’atto creativo. Non sempre è facile cogliere l’attimo, definitivo e cruciale in cui nasce un’opera, quell’affascinante lampo che si manifesta quando il nuovo interrompe ogni altro flusso comunicativo. Qui il regista nipponico prova a cogliere, al suo nascere, l’epifania artistica di Sakamoto. La sua macchina da presa assiste al formarsi della melodia attraverso le note che si susseguono sul pentagramma. Il passato riemerge nelle immagini di repertorio raccontandoci anche della sua esperienza da attore in Merry Christmas Mr. Lawrence (Furyo) di Nagisa Oshima. (www.sentieriselvaggi.it) |
GIMME DANGER HALLELUJAH: LEONARD COHEN, A JOURNEY, A SONG JANIS LITTLE GIRL BLUE PINO DANIELE - IL TEMPO RESTERÀ RYUICHI SAKAMOTO: CODA YEAR OF THE HORSE ZAPPA Locandina PDF |
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