1 – 28 febbraio 2025 |
Francia/Georgia/Ucraina 2015 Sceneggiatura: Otar Ioseliani; fotografia: Julie Grünebaum; montaggio: Otar Ioseliani, Emmanuelle Legendre; musica: Nicolas Zourabichvili; interpreti: Rufus, Amiran Amiranashvili, Mathias Jung, Enrico Ghezzi, Mathieu Amalric, Fiona Monbet, Altinaï Petrovitch-Njegosh, Pierre Étaix, Claudine Acs, Toni Gatlif, Otar Ioseliani…; produzione: Pastorale Productions, Paris. Colore, v.o. francese, st. ingl, 116’ Premio della Giuria, Lisbona & Estoril Film Festival 2015 Prologo: durante il regno del terrore un aristocratico è ghigliottinato sotto gli occhi di una folla eccitata. Antefatto: in una regione caucasica si combatte un conflitto dove i soldati non si fanno scrupoli di uccidere, depredare, stuprare una popolazione inerte. Poi, nella Parigi odierna, si intrecciano le vicende di un portiere amante dei libri e dedito al traffico di armi; del vicino antropologo e collezionista di teschi in competizione con lui per le attenzioni di una ricca nobildonna; di un barone squattrinato in cerca di una dimora; di un cinico comandante di polizia che fa spiare la figlia violoncellista a sua volta pedinata da un timido ladro innamorato di lei. Il quasi ottantenne Ioseliani mette in scena ancora una volta il suo personale teatro sociale fatto di figurine poetiche indifese, situazioni surreali che vanno oltre Beckett, sorprendenti intermezzi onirici (…), percorso da un umorismo leggero e stralunato, con tocchi beffardi e situazioni che non esitano a “rubare” le dinamiche dei cartoon (…). Ma anche se le situazioni conflittuali sono riprese con la soavità di un balletto, l’elogio degli ultimi rivela un fondo amarissimo, di forte disillusione sulle sorti della nostra condizione umana (…). Amalric è l’uomo che rappezza la casa con i ritagli di giornale. Il regista appare fugacemente come uno degli inservienti nella stanza della marchesa. Pierre Étaix, al suo ultimo film, è il clochard che si esprime solo a gesti. Ghezzi è il barone squattrinato. Penso spesso a Jacques Tati, soprattutto a Mon Oncle, dove il suo personaggio è un tipo venuto da fuori, che non ha niente a che vedere con tutto ciò che lo circonda. In questo ruolo, che dovrebbe essere quello di ogni cineasta degno di questo nome, è nella posizione migliore per vedere e mostrare la follia in cui siamo immersi. E con quale leggerezza, con quale humour! Come in Buster Keaton, dove tutto è comico e tragico allo stesso tempo. Chant d’hiver è una commedia, ma una commedia umana in cui il proposito è spesso talmente serio che non lo si può filmare seriamente. (Otar Ioseliani) La scheda sul film è tratta, per la parte tecnica e per i commenti di Otar Ioseliani, dal volume "Otar Ioseliani, l’art de la fugue", annesso al cofanetto di 9 blu-ray Intégrale Otar Ioseliani della Carlotta Films, 2024; per sinossi e i giudizi critici, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2019 e 2021, Baldini+Castoldi, 2018 e 2020. I titoli dei film sono in francese, ma abbiamo indicato il titolo italiano quando il film ha avuto una diffusione in Italia, e per i tre realizzati in Unione sovietica le trascrizioni dal georgiano e dal russo. |
LA CHUTE DES FEUILLES LA CADUTA DELLE FOGLIE GUIORGUIOBISTVE / LISTOPAD IL ÉTAIT UNE FOIS UN MERLE CHANTEUR C’ERA UNA VOLTA UN MERLO CANTERINO IKHO CHACHVI MGALOBELI / JIL PEVCHI DROZD PASTORALE PASTORALI / PASTORAL LES FAVORIS DE LA LUNE I FAVORITI DELLA LUNA ET LA LUMIÈRE FUT UN INCENDIO VISTO DA LONTANO LA CHASSE AUX PAPILLONS CACCIA ALLE FARFALLE ADIEU, PLANCHER DES VACHES ADDIO TERRAFERMA JARDINS EN AUTOMNE GIARDINI IN AUTUNNO CHANTRAPAS CHANT D’HIVER Locandina PDF |
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e per Chant d’hiver |
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